C’è stato un lungo dibattito all’interno del collettivo sulla natura e forma degli strozzapreti. Lo ribadiamo in sede ufficiale: ogni regione fa gli strozzapreti a modo suo (rif. wikipedia)
Risolta la questione filologica, passiamo alla (semplicissima) ricetta.
Ingredienti:
per la pasta:
- farina di semola di grano duro (ricordarsi di averne sempre un bel po’ di scorta: serve per cospargere tavoli e vassoi per non fare attaccare gli strozzapreti)
- acqua (ricordarsi la proporzione aurea: per un kg di farina, circa 300 ml d’acqua)
per il sugo:
- passata di pomodoro (1kg per ogni kg di pasta)
- cipolla rossa di Lalla Tropea (una cipolla per kg)
- olio exxxtravergine di oliva
- sale
- basilico
- menta
preparazione
impastare acqua e farina. occhio alle proporzioni: meglio tenersi stretti con l’acqua, altrimenti l’impasto risulterà colloso e sarà difficile stenderlo e vi si incollerà tutto. lavorare fino ad ottenere una bella palla liscia.
infarinare la tavola e stendere la pasta (col mattarello o con la tirapasta) ad uno spessore di circa 2mm, comunque non troppo sottile.
tagliare dei rettangolini di circa 10×1,5cm, con le mani pulite e un po’ umide, arrotolare per il lato lungo i rettangolini. gli strozzapreti sono pronti. disporli su uno o più vassoi, avendo cura di infarinarli sotto e sopra per evitare che si attacchino. Se avete impastato bene, comunque, al contatto con l’acqua bollente, si staccheranno.
il sugo alla bolscevica è quanto di più proletario ci si possa aspettare:
soffriggere la cipolla tagliata fine nell’olio, aggiungere la passata, salare e far spipettare un po’ sul fuoco basso. Quando ha raggiunto la giusta consistenza, si può spegnere e poi mettere a scaldare poco prima di servire. A fine cottura, spezzettare la menta e il basilico.
beh, non devo dirvi come si cucina la pasta, no? Per i tempi di cottura, siamo andati un po’ ad occhio, ma essendo pasta fresca, ci mettono in linea di massima un po’ meno a cuocere.