Cena anticlericale

FORNACI
MORDACI


è lieta di presentare




LA MADONNA PIANGE
SEITAN



ovvero

NON SONO DEGNO DI
PARTECIPARE ALLA TUA MENSA, MA CI VENGO LO
STESSO.

CENA
ANTICLERICALE

Domenica
23
dicembre 2007, presso il Laboratorio Ca’ Fornaci di Costabissara, ore
21:00

Menu
(scettico, apostata, razionalista)


Aperitivo:
  • (g)otto per
    Mille

Buffet di Anticristi

Gli ultimi saranno i Primi:
  • Strozzapreti
    alla Bolscevica
     
  • Penne alla
    Diavola
     
  • Agnolotti
    Agnostici
Desserts*:
  • Dolce del
    Diavolo
     
  • Putana…
  • Bolas de Fraile
  • Biscotti Jesus
    Christ Superstar

*Nella preparazione
dei
dessert non è stato utilizzato lievito PaneAngeli

A mezzanotte, una spaghettata aglio, olio e spirito santo.

A seguire, al posto delle solite barbose conferenze a tema, per una
volta la militanza si concede un po’ di frivolezza:

LOTTERIA
KITSCH NATALIZIA

a cura del
collettivo "Tose de Fimon"


…rimane
impolverato
per anni
nascosto da qualche parte
ricompare e scompare negli anni
a volte viene schernito, gettato e disprezzato.
Ma noi vogliamo elevarlo al suo naturale status di cosa degna di
nota e parte integrante della società e del lifestyle di ognuno
di noi. È lui che adoriamo: l’oggetto kitch x eccellenza!
Per cui organizziamo in pompa magna una gran festa, un gran galà per
onorarlo e divertirci. Siete quindi invitati a questo mitico evento,
che è già alla terza edizione
e per l’occasione si veste di eleganza e portamento. Eh sì perchè
ognuno oltre a portare con sè un oggetto kitch, che
prenderà parte alla lotteria finale, si dovrà vestire di tutto punto
con
i suoi abiti più eleganti e cerimoniosi.
Chi si troverà sprovvisto di tale accorgimento vedrà negarsi
l’entrata
al gran galà o alla meno peggio dovrà recarsi a un apposito punto
eleganza allestito in Ca’ Fornaci dove potrà rimediare al suo
abbigliamento attingendo a vari capi forniti da noi e adatti
all’occasione. Preghiamo comunque ognuno di agghindarsi prima e a casa
propria
con le proprie cose: l’effetto sarà molto più soddisfacente e nello
spirito della serata.
Quindi, tirate fuori tutto ciò che sia di buono o cattivo gusto per
l’occasione: chiffon, cravatte, cappelli, papillon, abiti succinti e da
sera, strascichi, scialli e lustrini vari. Tutto quel che può rendervi
donne e uomini da gran galà!
E non ultimo particolare e condizione: per accedere alla serata si
dovrà
essere accompagnati da una donzella o da un cavaliere.
Naturalmente
valgono tutte le coppie
possibili: vere, fantomatiche, miste, etero, lesbo, omo, bisex e chi ne
più ne
ha più ne metta ma varrà quindi la coppia! Un compagno/a con cui farete
il vostro debutto in società, la società
degli oggetti kitch, delle basi che non s’hanno da fare, degli amori a
metà, delle passioni travolgenti e di chi ancora sta cercando qualcuno
o
qualcosa…


QUESTO È
UN INVITO PERSONALE TRATTABILE

Ovvero, siamo già tanti colorati e trasversali. Per
evitare cedimenti strutturali, vi preghiamo di non estendere l’invito
salvo preavviso.
Confermare la propria presenza scrivendo "Santo Subito" all’indirizzo:
fornacimordaci@inventati.org

In linea
di massima comunque saremo tantiiisssimmiii!!

"Con le
budella dell’ultimo prete
soffriggeremo il Papa e il Re"

Collettivo Fornaci Mordaci
Costabissara,
19 dicembre 2007

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cipolline al forno

Piccole, essenziali, gustose e micidiali. Le cipolline al forno sono le bombe a mano della cucina militante.

 

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Oreste (S)Calzone

Dal collettivo "Alito pesante" di Bari, una ricetta tradizionale pugliese: il Calzone di Cipolle.

 

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focaccia di cipolle: il gusto dell’oppressione

Il collettivo Fornaci Mordaci al completo ringrazia Regina Zabo per la spettacolare focaccia di cipolle con la quale ha ammaliato tutti i presenti. 

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cena di cipolla: i numeri

  • 6 kg di cipolle;
  • 2 kg di cipolline;
  • 36 persone;
  • 16 uova;
  • sale q.b.

Questi i numeri dell’epica cena di cipolle di ieri sera, grazie alla quale abbiamo anche messo alla prova la tenuta del Laboratorio Fornaci Mordaci.
"Siamo tantissimiii", ha gridato ieri Marina Radio, in preda ad un attacco di quella che è stata chiamata dagli accademici ‘sindrome da 17 febbraio’. Un mestolo di zuppa di cipolle ha calmato la crisi.

Prossimo appuntamento: la cena dei sughi.  Stay tuned!

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cena di cipolla

FORNACI
MORDACI
è lieta
di presentare

OLIVER ONIONS

ovvero

UN’ALITATA VI
SEPPELLIRÀ

Con il
patrocinio di Lalla Tropea

Noi, i
giovani del duemila (ma chi, quelli dell’altra volta? sì quelli là), ci
siamo ricascati. E
dopo l’abbuffata di situazionismo post-apocalittico di poche
settimane fa, eternamente insoddisfatti, e ormai assuefatti al tutto-fritto-in-fretta-e-furia,
ci siamo trovati di fronte al baratro di una sinistra persa tra un
partito democratico (cristiano?) e una Cosa Rossa ancora troppo al
sangue per essere assaggiata. Noi, i giovani del duemila, siamo i
testimoni dell’imborghesimento dei nostri amici e di noi stessi. Come
evitarlo, del resto, in un’epoca in cui la mortadella, storico alimento
proletario, si è a più riprese dimostrato infido governante
simpatizzante di neo-liberismo e militarismo d’oltreoceano?

Smunti e smagriti, noi, i
giovani del duemila, siamo andati alla
ricerca di un pasto sostitutivo, tenendoci parimenti a distanza dallo
Slim Fast fassiniano e da certo magnamagna mastelliano,
rifuggendo altresì la tanto pubblicizzata terza via, fatta di indigeste
ricette vissaniane; abbiamo dunque cercato nell’esotismo di un kebab la
panacea di tutti i mali, restando però delusi dalla via mediorientale
al
socialismo.

Ma da questo lungo
peregrinare, noi, i giovani del duemila, abbiamo
tratto un’importante lezione: abbiamo capito che sarebbe stato
vano qualsiasi sforzo di innovazione senza un ritorno alle
vere radici del socialismo di lotta,
ben prima che giungessero prime seconde terze internazionali a
scompigliare il frugale ma sostanzioso menu del proletariato con la
loro nouvelle cuisine; e ovviamente prima che la pesantezza dei pastoni
sovietici azzittisse gli aromi di una realtà comunque variamente
saporita; men che meno si poteva prescindere dal ripulire l’ideologia
dal glutammato monosodico, omogeneizzante fardello della rivoluzione
culturale
cinese.

Forti di questa riflessione,
abbiamo deciso di rivolgerci direttamente
al menu principale, rileggendo in chiave gastro-antropologica il
Manifesto del Partito Comunista, eleggendo a simbolo del proletario del
1848 un alimento e facendo di esso il cardine della nostra cucina: la
cipolla
.

Quale ortaggio unisce
infatti, più della cipolla, gli oppressi di tutti
i paesi e le epoche? Dal pane e cipolla dello schiavo egizio al borsch
del servo della gleba, tornando agli egizi del presidio, la cipolla
rappresenta da sempre la rabbia dei
sottomessi; rabbia che si concreta nelle lacrime di sdegno che le
massaie proletarie versano nell’atto di affettarle, poichè in quegli
istanti la coscienza di classe le pervade e sussume. E non
dimentichiamo il ruolo svolto durante la Resistenza dall’abbigliamento
a cipolla adottato sui monti dai nostri partigiani.

Ma la cipolla affronta
degnamente anche le sfide del post-modernismo e
della complessità, rappresentando degnamente, con i suoi strati e il
design accattivante, il paradigma dell’uomo multidimensionale alle
prese con la società post-post-post-post-industriale.

Non da ultimo, facciamo
affidamento sulle proprietà organolettiche
della cipolla per ravvivare il nostro sentimento antisociale e il
nostro elitismo da avanguardia. Alla larga benpensanti! Sarà un’alitata
che
vi
seppellirà.


Cena
sociale di cipolle,

Domenica 25 Novembre 2007
presso il Laboratorio
Ca’ Fornaci di Costabissara (VI)


Menu Programmatico:

  • Apetizer: anellinini di
    cipolla fritti. l’anello di congiunzione (a cura del collettivo
    Clemente Pastella)
  • Antipasto popolare:
    pane e cipolla. il gusto dell’oppressione
  • Zuppa di cipolle (cfr.
    BAUMAN, Vita Liquida)
  • Cipolline al forno. la
    rivoluzione non è un pranzo di gala
  • Cipolline in agrodolce.
    come tramandate da Fra’ AgroDolcino
  • Cipolline alla
    Antonello. anarcofricchettanza pride
  • Calzone di cipolle. dal
    sud-est al nord-est, storie di integrazione riuscita
  • Frittatone di cipolle.
    seguirà rutto libero e libertario
  • Dolce a base di
    marmellata di cipolle.

A seguire incontri e
dibattiti


tavola rotonda: Vestire a
cipolla o vestire a Decathlon
?’
relatori: Guido Lanaro e Luca Scapellato

‘Dalla cucina della mamma all’antisommossa: storie di lacrime e
lacrimogeni’

di e con Francesco Marangoni

‘Non solo liliacacea ovvero
Disambiguazione: Sapersi orientare nell’ universo Cipolla’

a cura di Luca Rigon

‘Cipolla tra Politica e Musica:
Strato/Substrato/DemetrioStratos/Stratocaster’

a cura del comitato "Area Fritta"

‘GIN & FORUM’
noiosa e prolissa assemblea dal titolo lungo almeno tre righe in cui si
discute delle proprietà organolettiche, psicotrope e politiche del
distillato di ginepro come alternativa e salvifica via d’uscita al
tedio e alla noia di assemblee prolisse, inconcludenti, trasversali,
pacifiche, colorate e determinate.
Tavolo di discussione moderato da Francesco Lauricella.

In allegato, degustazione di cocktail equo e solidale a cura del dott.
Alessandro Venturini

È gradita la
conferma della propria presenza

in modo che si sappia
quanti espropri proletari effettuare.
Per la questura, comunque, saremo poche centinaia.

.

Collettivo Fornaci Mordaci
Costabissara, 21 novembre 2007
http://fornacimordaci.noblogs.org




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Clemente Pastella

La base di qualsiasi frittura.

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cena fritta


FORNACI MORDACI
è lieta di presentare

SIAMO FRITTI

ovvero
"Friggerò tutto quello che si muove" (Dennis Hopper, Velluto
blu
)

ovvero
"Per questo questo e quest’altro motivo" (Corrado
Guzzanti)

a cura del
collettivo Livore

In un
mondo che ci condanna al precariato, alla flessibilità, allo scorbuto e
al torcicollo, noi, i giovani del duemila, quelli che non
saranno mai classe dirigente, incalzati alle spalle dalle nuove
generazioni happyhouriste-bocconiane, oppressi dai matusa incollati ai
posti di comando, assillati da madri con sogni di grandezza, vittime di
irrisolti conflitti con padri-padrini post-sessantottini,
ossessionati-dai-trattini, bombardati da viral marketing, spamming,
mail bombing, asian teen bondage, digital rights management, social
bookmarking, blogosphere, newswire, mediascape,
cresciuti a pane e
Sayan, vittime del ModenaCityRamblerismo, della Ska-P-o-logia,
dell’hardcore neomelodico napoletano, dell’unplugged dei Nirvana,
assuefatti al kebab e al panino onto di ritorno dalla trattoria Slow
Food, sbandieratori di costosissime Moleskine per obliare un passato di
Smemorande non a norma, nostalgici del pogo e forzati della cartina
lunga, costretti a scegliere tra beata ignoranza e laureata ignoranza,
ingabbiati nel vincolo dei 160 caratteri, consumatori compulsivi di
video-carini-su-internet, utenti incosapevoli di servizi non richiesti,
conoscenti di Maria de Filippi, noi, dicevamo, i giovani
del duemila
, decidiamo di ergerci sui bastioni e respingere
l’invasore con l’olio bollente.

Di qui l’idea di una cena sociale, auto-prodotta, antagonista,
informale, determinata colorata e trasversale, con una strizzata
d’occhio ai
biocombustibili,
e rigorosamente fritta

SABATO 13 OTTOBRE 2007

presso il Laboratorio Ca’
Fornaci di Costabissara

Menu
(provvisorio, precario, imprevedibile, pink):

  • Pittule – un
    Salento diverso è possibile (non di sola pizzica vive il leccese)
  • Polpette di
    Melanzane Riddim
    – a cura del SamWell Trojan Soundsystem
  • Falafel – i ceci
    non servono solo per inginocchiarsi
  • Special contest:
    Supplì vs Arancino
    – il riso abbonda nella bocca degli storti
  • Salvia
    allucinogena, multietnica, ribelle
  • Le frittole della
    Gigia
    – per chi alle giostre ha consumato anni di paghetta

Il laboratorio è aperto a
contributi e suggerimenti. Porta quello che vuoi, te lo friggeremo!

A seguire l’incontro

Teoria
e tecnica
del Caffè Borghetti
con Francesco Marangoni e Samuela Troiani

"Liver
is the limit" – anonimo


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